Da lunedì 9 marzo c.m., causa emergenza contagio del Coronavirus, ho proposto ai miei pazienti di continuare le sedute di psicoterapia e sostegno psicologico tramite Skype o in video chiamata.
La proposta è stata accettata e da alcuni anche con sollievo .
Sappiamo bene noi psicoloterapeuti quanto sia diverso e difficile fare psicoterapia attraverso uno schermo, viene a mancare il contatto diretto, è in primo piano la distanza relazionale e fisica, è più complicato cogliere espressioni, lievi cambiamenti del tono della voce, movimenti del corpo e della postura. Risulta essere, almeno per me, anche più faticoso.
In qualche modo, tutta la comunicazione è filtrata dalla distanza fisica.
Inoltre, non poter condividere lo stesso spazio comune, conosciuto e sicuro, fa la differenza, può far percepire ancora di più la distanza.
Ma si può fare.
Si possono attenuare queste difficoltà parlandone, affrontandole durante le sedute. Allora il distacco sembra diminuire.
"Immaginiamo di essere insieme nello stesso luogo", se il tono della voce non arriva bene, se non si vede bene dal video un'espressione, diciamolo, in alcuni momenti può essere anche "divertente".
È fondamentale considerare la motivazione per cui si fanno certe scelte congiunte e, in questo momento, rappresentano una buona scelta consapevole e di responsabilità.
Fare psicoterapia online, da un punto di vista logistico, può comportare delle difficoltà oggettive. Alcuni miei pazienti mi hanno detto: " E dove mi metto? In casa non ho privacy ! " ma poi hanno trovato la soluzione .
Dobbiamo avere pazienza tutti, mettiamo in atto le nostre capacità adattative per fronteggiare le novità e le emergenze che la vita ci presenta. Così ci sentiremo più sicuri, con maggior senso di padronanza, meno in balia degli eventi.
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