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  • Immagine del redattore: Paola Foggetti
    Paola Foggetti
  • 5 feb 2019
  • Tempo di lettura: 1 min

Ci sono storie inenarrabili e non sempre sono cruente, anche se a volte lo sono.

Sono inenarrabili perché non esistono parole per descriverle.

Ci sono immagini o frammenti di immagini.

Anche gli odori risultano sconosciuti, si mescolano a immagini sfocate, senza contorni.

Quando niente di tutto questo non avresti mai potuto aspettarti.

Ci sono suoni che nessun pentagramma potrebbe mai riprodurre, nessuno strumento suonare, esistono solo nei tuoi ricordi, e appartengono a storie inenarrabili.

Allora non sai come raccontare, come spiegare quello che senti, anche le emozioni risultano vuote…

"Vorrei poter proiettare immagini, sensazioni fisiche, odori e suoni su uno strumento ancora inesistente che possa decodificare la mia mente e liberare la mia anima”.
(Paola Foggetti, in stampa)

In psicoterapia, ho sempre sostenuto che il lavoro sulle capacità percettive fosse molto importante in qualsiasi orientamento clinico. L’interesse e lo studio dell’integrazione dei livelli funzionali mente corpo ha da sempre accompagnato la mia visione olistica dell’individuo che nasce e si organizza all’interno del proprio contesto culturale e sociale.

L'interruzione del meccanismo integrativo pone in primo piano l'individuo, ovvero il processo integrativo stesso. Il Trauma può rappresentare l'evento predittivo, per eccellenza, di una disintegrazione o di una interruzione tra i sistemi. Nel trattamento dei disturbi post traumatici, l’attenzione ai processi percettivi e dissociativi della coscienza ha assunto un ruolo principale ed inevitabile. Le percezioni corporee degli stati dissociativi, le percezioni sinestesiche delle memorie traumatiche, divengono le basi da cui procedere verso l’integrazione e la risoluzione della sofferenza della persona. Dipinto di Lita Cabellut

  • Immagine del redattore: Paola Foggetti
    Paola Foggetti
  • 4 apr 2018
  • Tempo di lettura: 1 min

E’ stato un vero piacere incontrare Serena e Giulio, poter ammirare il loro lavoro, ancora in corso d'opera. Abbiamo dialogato, condiviso riflessioni e sensazioni sul nuovo progetto artistico che tra pochi mesi verrà presentato al pubblico. Gli stimoli e le emozioni non sono mancate.

Due straordinari artisti, Serena Giorgi e Giulio Perfetti, ci raccontano la loro ricerca interiore, le loro possibilités, attraverso un progetto artistico comune. Le opere narrano del viaggio intrapreso esplorando il luogo mitico e misterioso del labirinto, metafora della condizione umana.
Gli artisti esprimono i loro labirinti mentali attraverso tre dimensioni interagenti, tre possibilités: 1) la ricerca interiore 2) l’esplorazione e la scelta; 3) il deserto. I riferimenti alle forme labirintiche si perdono “nella notte dei tempi”, hanno accompagnato, da sempre, la storia dell’uomo, sono presenti in tutte le culture a partire dai graffiti preistorici...

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